Un’unica azienda ospedaliera, ma rimangono tutte le ASL: che rivoluzione! il commento di Cittadinanzattiva di Terni ai prospettati cambiamenti nella sanità umbra
Siamo alla vigilia di grandi cambiamenti nella sanità umbra: la nomina del nuovo assessore, assente da mesi, situazione certamente singolare e tutti zitti, salvo poi criticare Berlusconi che ha lasciato il governo senza il ministro dell’economia per mesi.; le nomine dei nuovi direttori; l’ipotesi dell’Azienda Unica Ospedale-Università in attuazione della legge 517.
Cittadinanzattiva sta portando avanti, insieme ad altre associazioni, un’iniziativa dal titolo: “ Come evitare l’uso privato del nostro Servizio Sanitario “ In base all’esperienza di tutti noi si è evidenziato questo uso da parte dei partiti politici, sanitopoli è stata la punta dell’icesberg.
Siamo consapevoli che non esistono soluzioni immediate, ma abbiamo individuato una serie di priorità, per evitare che come al solito “si cambi tutto per non cambiare niente”: trasparenza, legalità e partecipazione; valutazione ad opera di soggetti terzi; attenzione ai soggetti deboli; contrasto all’ingerenza della partitocrazia; nomine fatte non sulla base dell’appartenenza ma alla competenza.
Affrontare con decisione ed in tempi rapidi il complesso tema della semplificazione e riorganizzazione istituzionale nella nostra Regione è sicuramente una scelta giusta, condivisibile e da sostenere, soprattutto se questo porterà a quegli obiettivi messi in evidenza oltre che a risparmio di risorse.
Perché questo si realizzi però occorre che la discussione ancora oggi troppo chiusa nelle segrete stanze, si apra ad un confronto più ampio che coinvolga le Associazioni, come il tribunale per i diritti del Malato, che da anni lavorano in trincea ed hanno il polso della situazione più di quanto possano avere i politici.
Scorciatoie in questo ambito non aiutano e possono alimentare logiche municipalistiche e di difesa tout-court dell’esistente.
Tra le ipotesi che si fanno è quella di centralizzare (1 ato Regionale 1 Azienda Ospedaliera integrata). magari con la direzione a Perugia, Che cambiamento innovativo, quasi rivoluzionario!! L’Università e la Regione che in questa vicenda sono chiamate, dalla legge, a svolgere un ruolo da protagonisti fondamentali, dovranno mettere in campo tutta la saggezza e le competenze necessarie per una riqualificazione e una riorganizzazione, degli assetti dei servizi sanitari ospedalieri della nostra regione e dovranno anche tener conto della storia e delle caratteristiche della nostra Regione e dei suoi livelli istituzionali. Se poi si tratta anche di ridurre i costi dei manager, è difficile comprendere, come cancellare un’Azienda ospedaliera su due e lasciare le ASl che sono cinque.
Pierpaolo Marconi
responsabile
Cittadinanzattiva Terni