ULIVETO E ROCCHETTA BASTA BUGIE NELLA PUBBLICITA’.ANTITRUST CONDANNA COGEDI A 10.000 EURO DI MULTA. QUARTA CENSURA IN POCHI ANI
Ad onor del vero nel marzo 2013 c’è stato un intervento dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (anche in questo caso sollecitato da Il Fatto Alimentare,) contro l’uso arbitrario della frase “acqua della salute”. La dicitura veniva utilizzata negli spot di Rocchetta e Uliveto per presentare l’acqua come un prodotto in grado di lenire i malanni correlati a osteoporosi e calcolosi urinaria. Per essere precisi anche dieci anni prima nel 2004 il Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria aveva censurato la pubblicità per motivi simili: abbinamento dell’acqua minerale a frasi, immagini e associazioni di medici che lasciano intendere improbabili vantaggi per l’organismo.
Questa precedente pubblicità di Uliveto e Rocchetta è stata anch’essa censurata dall’Antitrust
Il provvedimento di censura diffuso oggi è l’ultimo in ordine di tempo. La novità è che questa volta Cogedi ha ammesso gli errori e ha avviato “interventi di ravvedimento operoso” per eliminare dai messaggi i riferimenti alle associazioni mediche abbinata alla parola “acque della salute” e ad altri elementi che lasciano intendere un beneficio per l0organismo per contrastare patologie o disturbi vari. C’è anche una promessa per il futuro di utilizzare per Uliveto e Rocchetta solo le diciture autorizzate dal Ministero. Il provvedimento di censura riguarda spot tv, radiofonici, carta stampata e siti internet.
Dopo Kilocal l’olimpo dei prodotti più censurati in Italia negli ultimi anni probabilmente vede in seconda posizione Uliveto e Rocchetta, due marchi che, nonostante le multe e i provvedimenti di censura fino ad ora, hanno mostrato poca voglia di cambiare strada.
(*) Il provvedimento riguardava una pubblicità che aveva totalizzato 150 uscite su diversi quotidiani come il Corriere della sera, La Repubblica, Il Messaggero, oltre a innumerevoli spot su diverse radio. Il manifesto era stato affisso anche in centinaia di studi medici e per questo motivo la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) che ha supportato con il proprio logo la campagna ha pagato una multa di 30 mila euro. La multa non sortisce però l’effetto sperato, visto che Uliveto e Rocchetta rilanciano il medesimo slogan e agitano gli stessi temi più volte un anno dopo nel 2014 con altre due associazioni mediche Aigo (Associazione Italiana Gastroenterologi e Endoscopisti Digestivi Ospedalieri) e CLU ( Associazione urologica per la calcolosi) e per questo motivo il Fatto alimentare ha inviato un esposto all’Antitrust.
(di Roberto La Pira)