MONITORAGGIO BORGOGIGLIONE OK

Risultati del confronto nella sede dell’ARPA, Perugia 6 febbraio 2014

Dopo gli incontri dei mesi scorsi, oggi si è arrivati a condividere l’opportunità di un  Protocollo per Borgogiglione.
Ed è particolarmente significativo che intorno allo stesso tavolo di confronto ci fossero i responsabili di ARPA Umbria, del Dipartimento Prevenzione USL Umbria1, gli amministratori di 3 Comuni direttamente interessati dalla discarica (Magione, Corciano e Perugia), il dirigente dell’ATI2 e il responsabile dell’azienda TSA che gestisce l’impianto. Per i cittadini era presente CittadinanzAttiva di Corciano e l’Osservatorio Borgogiglione accompagnato dal medico dell’ISDE Carlo Romagoli .

Si è parlato dei recenti sopralluoghi di ARPA in discarica e dell’impegno del gestore a curare le buone pratiche di gestione quotidiana, anche se il superlavoro dovuto ai conferimenti straordinari di questi tempi può determinare qualche disfunzione e ritardo. In accordo con TSA, e venendo così incontro alle preoccupazioni espresse dai cittadini  e dall’Amministrazione di Corciano, tutti hanno accettato la decisione di implementare i controlli e l’informazione.
Ci è stato ripetuto ancora una volta che la discarica viene tenuta sotto controllo dall’ARPA e che finora non ha evidenziato problematiche di pericolo; tuttavia, si vuole perseguire la massima trasparenza e un dialogo con i cittadini basato sulla condivisione dei dati e sul principio del cointeresse.

A breve ci sarà una riunione tecnica per stendere concretamente questo Protocollo e definire l’implementazione del MONITORAGGIO AMBIENTALE già in essere: nuovi punti di controllo delle acque profonde, per monitorare il rischio “migrazione” del percolato e per accertare la tenuta della barriera del fondo della preesistente discarica. Già è stata installata una nuova centralina di monitoraggio delle acque di ruscellamento lungo il Fosso della Contessa, anche se i dati raccolti non sono ancora pubblici.
Su un’altra delle  richieste, di procedere ad un’estensione dei controlli sulle emissioni in atmosfera, l’ARPA oppone resistenza anche per difficoltà finanziarie. Invece, c’è disponibilità per misure meno costose e di facile realizzazione: il lavaggio quotidiano dei camion, il pieno rispetto delle norme di buona gestione già previste come la copertura dei rifiuti, il controllo del numero di camion e degli orari d’ingresso, il rispetto del Codice della strada…

Quanto alla necessità di attivare uno STUDIO DI AREA, che definisca il possibile impatto biologico della discarica ed eventuali rischi per la salute dei cittadini, si è registrata una prima apertura del Dipartimento prevenzione ASL (il rappresentante dell’ASL ha chiarito però che uno studio epidemiologico si può fare solo a partire da un’ipotesi chiara del rischio e valutando bene i complessi e molteplici fattori in gioco nella valutazione, quindi con un Protocollo formalizzato e condiviso: occorrerà promuovere anche l’impegno della Regione per cercare di ricomporre problematiche e normative relative all’Impatto ambientale e alla Valutazione Impatto Salute). A nostro avviso, non si tratta di fare solo uno studio epidemiologico sull’area circostante la discarica, ma di farci guidare da una concezione di salute a tutto campo (coniugando una valutazione del carico chimico globale portato dalla discarica con uno studio biologico e sulle interferenze degli inquinanti sul sistema endocrino, nonché una valutazione dei rischi di incidente o dei rischi per gli operatori quotidianamente esposti più da vicino…).
Chiediamo però di stabilire una tempistica degli interventi e una tempistica per le comunicazioni.

Nel Protocollo tutti hanno accettato di includere anche un Piano della COMUNICAZIONE:
stabilire tempi e modi in cui le informazioni che già TSA fornisce regolarmente alle istituzioni possano essere comunicate adeguatamente anche ai cittadini e alle associazioni per una condivisione dei dati, mantenendo le differenze di competenze e responsabilità dei soggetti cointeressati.