Le società partecipate dagli Enti locali in Umbria non pubblicano i compensi di amministratori e dirigenti. Un’iniziativa dell’Osservatorio sulla Trasparenza di di Cittadinanzattiva Umbria
È trascorso ormai un anno dall’entrata in vigore del D. Legislativo n. 33 del 2013 il quale prevede che nel sito della amministrazione titolare della partecipazione al capitale (della società di servizi pubblici locali in questo caso), sia inserito il collegamento con il sito istituzionale delle società di servizi pubblici. In tali siti devono essere, cioè, pubblicati i dati retributivi di dirigenti e amministratori, nonché incarichi e compensi a qualsiasi titolo percepiti in applicazione degli artt. 14 e 15 del decreto legislativo citato.
Ma, da una rilevazione svolta dalla nostra associazione il 4 Luglio u.s., quasi tutte le società che gestiscono servizi pubblici locali in Umbria continuano a non pubblicare i dati relativi a compensi, consulenze, curricula, indennità di risultato ecc., dei propri dirigenti . Si tratta di Umbra Acque spa, Gesenu spa, SII spa, ASM TERNI spa, SOGEPU spa, GEPAFIN spa. Solo VUS SpA è risultata adempiente.
Un obbligo, peraltro, ribadito da una Circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento della Funzione pubblica e dalla Corte dei Conti Sezione Autonomie nella sua Relazione 2014.
Noi siamo convinti che la trasparenza non costituisca l’ennesimo adempimento burocratico, ma sia uno strumento innovativo per favorire la effettiva partecipazione dei cittadini e degli stakeholders all’attività delle Pubbliche Amministrazioni, assicurando i valori costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento con l’obiettivo di sottoporre a controllo diffuso ogni fase di gestione della performance, ma anche a prevenire fenomeni corruttivi ed a promuovere l’integrità nelle pubbliche amministrazioni.
La legge prevede inoltre “che in caso di mancata o incompleta pubblicazione dei dati è vietato corrispondere somme a qualsivoglia titolo da parte delle amministrazioni interessate alla erogazione” e quindi anche il divieto da parte dei Comuni di versare la Tarsu o la Tia al gestore del servizio che non pubblica i dati richiesti e della Regione Umbria di erogare finanziamenti e contributi alle società sopraelencate qualora non forniscano dichiarazione di aver pubblicato tutti i dati di legge.
Cittadinanzattiva Umbria ha chiamato nei giorni scorsi tutte le Amministrazioni interessate a responsabilizzarsi ed ad agire.
Non si può, però, non evidenziare la ordinaria “normalità” di comportamenti incuranti delle leggi da parte di alcuni responsabili di tali Aziende e Società di gestione dei SPL, quasi una presunzione di impunità, motivata dall’”ordinaria” assenza di controlli da parte delle Amministrazioni pubbliche dell’Umbria: un dato sul quale le stesse Amministrazioni, ma soprattutto i cittadini, dovrebbero meditare.
La segreteria regionale di Cittadinanzattiva Umbria
Perugia, 8 luglio 2014