LA TRISTE ESTATE DI MARIA E SUO PADRE (DA CITTADINANZATTIVA DI TERNI)
Una cittadina ci scrive e volentieri vi trasmettiamo. Una testimonianza molto toccante di chi vive il problema sulla propria pelle, parliamo dell’assistenza domiciliare per disabili ed anziani non autosufficienti. Abbiamo parlato con il dott. Stefano Federici, responsabile del Distretto socio-sanitario n°1, che ci ha spiegato che non si tratta di tagli all’assistenza domiciliare, ma di una rimodulazione dei Piani assistenziali individuali, in quanto le risorse non sono state tagliate ma sono rimaste invariate rispetto all’anno precedente, considerato che aumenta la richiesta di assistenza individuale, in quanto la popolazione invecchia e vive più a lungo, quindi con le stesse risorse si deve soddisfare una domanda di gran lunga superiore.
Maria, purtroppo, non può capire queste spiegazioni e ci scrive: “ assisto, insieme ai miei famigliari, mio padre che da sei anni si trova in uno stato di coma vigile non cognitivo. Trattasi di un soggetto tetraplegico, incapace in tutto e per tutto di provvedere a se stesso. Fino ad oggi siamo riusciti a portare avanti la nostra “missione” avvalendoci delle nostre forze fisiche e del servizio domiciliare che a suo tempo ci fu accordato dall’ASL, che prevedeva l’ausilio di una persona per l’igiene personale quotidiana, per cinque giorni a settimana. (mio padre per lavarlo bisogna prenderlo di peso in due o in tre persone, quindi si trattava di un aiuto). Tutto sembrava filare liscio fino alla mattina del 3 agosto quando con una telefonata ci veniva comunicata la riduzione del 30% di tale servizio a cominciare dal 7 agosto. E’ ovvio che il disagio che ci viene causato non è affatto lieve, Sento il dovere di denunciare questo fatto alla comunità cittadina. Mentre in questo periodo quasi tutti i cittadini vanno a godersi il meritato riposo dopo un anno di lavoro, i disabili e le loro famiglie devono subire oltre al danno anche la beffa. Non si poteva aspettare e concordare con le famiglie una soluzione meno penalizzante.” Maria conclude la sua accorato lettera con un amara considerazione:”… i nostri congiunti, seppur vecchi e disabili conservano una profonda dignità umana a differenza di chi si permette di disprezzarli!..Loro oggi siedono su una sedia a rotelle ed hanno bisogno di noi, il domani che cosa riserverà a noi?
Ma la Giustizia è una parola che ancora esiste in questo Paese dove i corrotti e i corruttori la fanno da padroni?.”
A marzo 2010 si leggeva in una nota dell’Assemblea dei sindaci del ternano, coordinta dal sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo:” …. Gli obiettivi principali dello strumento di programmazione sono di mettere a sistema i servizi e gli interventi per la non autosufficienza prevedendone un’equa distribuzione territoriale, di potenziare quei servizi che presentano carenze e migliorarne la fruibilità attraverso progetti e percorsi individualizzati di sostegno ed accompagnamento della persona non autosufficiente e della sua famiglia” Per centrare quest’ultimo obiettivo, migliorare l’accesso e la fruibilità dei servizi, la Asl 4 di Terni intende sviluppare un sistema integrato e flessibile di interventi domiciliari che garantiscano un’assistenza personalizzata per lo svolgimento di attività quotidiane valorizzando il ruolo centrale di cura dell’assistente familiare. Le linee di indirizzo generali su cui si muove il piano sono quelle della domiciliarità, non allontanare quindi la persona non autosufficiente dal proprio ambiente familiare con azioni di supporto e di aiuto alla famiglia, il rafforzamento dei servizi di trasporto a chiamata per disabili gravi e anziani con fragilità e un maggior sostegno alle attività dei centri socio – riabilitativi e dei servizi semiresidenziali, degli interventi di sollievo alle famiglie che hanno in cura la persona disabile e delle risposte innovative come l’attivazione, in tutto il territorio provinciale, dei servizi per il ‘dopo/durante noi’, gruppi appartamento e case famiglia che accompagnino le persone con disabilità e le loro famiglie in un percorso di graduale distacco, di crescita personale e di autonomia.” Alla luce di questi fatti queste parole suonano come vuote.