La Relazione di Alberto Franco
Esperienza di applicazione del comma 461
Sono stato invitato a portare un contributo per cercare di “capire il presente, disegnare il futuro”.
L’argomento che intendo trattare è sull’applicazione “concreta” del comma 461 dell’articolo 2 –legge 244/07.
Per restare in tema, non parlo del passato, che do per scontato e che non è sicuramente di interesse generale, ma cerco di aiutarci a “capire il presente”.
L’introduzione nella nostra legislazione del comma 461, ha creato grandi aspettative che a distanza di un anno e mezzo non si è ancora, per quanto mi risulta, concretizzato in nessuna realtà, e –temo – si sta tramutando in altrettante delusioni.
L’introduzione del comma 461 è assolutamente consono allo spirito e al dna di Cittadinanzattiva; non va assolutamente lasciato cadere.
Detto questo cerchiamo di capire perché ad oggi non si è riusciti a decollare e perché si fa fatica ad avviare concretamene un rapporto costruttivo e continuativo con gli enti pubblici.
Per far ciò, vi porto la mia esperienza in merito.
Nei primi mesi del 2008 ad Ascoli Piceno, unitamente ad altre associazioni dei consumatori, abbiamo firmato un protocollo d’intesa con l’Ato 5 Marche ( Autorità d’Ambito Ottimale del Servizio Idrico Integrato) volto anche all’applicazione del comma 461. Ci siamo subito attivati per chiedere al nazionale aiuto e collaborazione. Abbiamo avuto grande disponibilità da parte di Giustino e di Claudio che ci hanno supportato sia con materiale cartaceo che con suggerimenti. Giustino è venuto per un convegno sul tema: “L’accesso e la qualità dei servizi pubblici locali: banco di prova anche per i cittadini”. Convegno che ha avuto successo teorico, ma che in pratica non ha avuto seguito. Lo stesso risultato lo abbiamo avuto da Tina.
In sede locale molti ci erano vicini con parole incoraggianti ma con il motto “va avanti tu che a me viene da ridere”!
Essendo duri di testa, e certi che una strada deve essere trovata, ci siamo posti il quesito: perché non riusciamo a concretizzare un gruppo di persone che si dedichino con continuità e con professionalità al tema?
E la risposta è stata: perché per impostare e avviare concretamente un problema di questo tipo occorrono persone veramente motivate.
Ecco, quindi, che si è accesa una lampadina: cerchiamo giovani che possano credere nel progetto, motiviamoli, facciamo loro sentire , che il loro impegno ha una grande valenza sociale, che la nostra società può cambiare in meglio solo col contributo attivo di cittadini competenti e, non ultimo, che per loro possono esserci anche sbocchi professionali.
E con questo messaggio fatto circolare dai nostri aderenti tra le loro conoscenze, in breve ha fatto sì che si presentassero cinque candidati tra i quali tre sono stati ritenuti adatti al progetto. Un ragazzo e due ragazze che con professionalità, metodo, e soprattutto con molta passione stanno, finalmente, costruendo un progetto concreto che servirà da paradigma da presentare sia ai cittadini che agli enti pubblici per un modello di attuazione del comma 461.
Vi leggo una nota stesa dal ragazzi su quanto fanno e come lo fanno.
Gruppo 461 Ascoli Piceno
Il laboratorio che si sta creando intorno al comma 461 di Cittadinanzattiva di Ascoli Piceno è senza dubbio interessante. L’impossibilità di rifarsi a modelli o ad altri esempi esistenti se da un lato non aiuta dall’altro ci spinge a prendere questo percorso con uno spirito pioneristico molto affascinante. Questo spirito sfocia in molti casi nell’entusiasmo se consideriamo che questo piccolo e ancora sconosciuto comma può rappresentare una vera e propria rivoluzione nell’ambito dei servizi pubblici locali e nel loro modo di implementarsi con i cittadini.
Ovviamente il gruppo di lavoro è ben cosciente che questo percorso non può che rappresentare solo un esempio pilota volto a tracciare una traiettoria credibile al fine di rappresentare una best practice in grado da fungere da esempio o punto di partenza per altri soggetti che vorranno seguire questo solco.
Il gruppo di lavoro è costituito da 4 persone che con cadenza settimanale lavorano e si danno obiettivi da raggiungere volta dopo volta. I primi incontri sono stati destinati, oltre che allo studio della documentazione, anche a stabilire le tappe attraverso il quale il progetto di attuazione del comma 461 dovrà svolgersi. L’idea forte è stata quella di ancorare il nostro lavoro a tutta la riforma dei servivi pubblici che si sta paventando con la legge 133 del 2008. Proprio perché questo cambiamento è imminente e probabilmente irreversibile occorre fare della partecipazione civica la sentinella naturale che accompagni questa importante transazione in tema di servizi pubblici.
Con il progetto l’ “Acqua che vorrei” Cittadinanzattiva intende dunque recitare un ruolo di primo piano all’interno di un cambiamento che si sta verificando in tema di servizi pubblici. Due sono i punti cardine di questo nuovo rapporto tra amministratori e amministrati. Da una parte, dunque, la legge 133 del 2008 apre la porta a possibili processi di privatizzazione nella gestione servizi pubblici locali mentre dall’altra il comma 461 della legge n. 244 del dicembre 2007 promuove a fattore determinante la partecipazione dei cittadini. In questo mutevole e dinamico contesto Cittadinanzattiva vuole farsi soggetto di riferimento per sviluppare una partecipazione attiva in grado di scongiurare pericoli, promuovere pratiche virtuose e dialogare con i decisori pubblici.
Coscienti delle proprie possibilità e dei propri limiti il gruppo ha deciso di focalizzare i propri sforzi sul settore dell’acqua, che più di ogni altro rischia di essere stravolto dalla suddetta legge. La scelta di questo settore permetterà di focalizzare i propri sforzi su una tematica molto sentita e soprattutto nuova a fenomeni di privatizzazione, seppur nell’ambito della sola gestione. Attraverso un percorso strutturato si cercherà di intercettare bisogni, paure, idee, proposte, disservizi da parte di tutti i cittadini che vorranno e potranno partecipare e diventare protagonisti di un cambiamento molto importante.
L’ “Acqua che vorrei” è un progetto fatto di incontri individuali, questionari e momenti collettivi che ha lo scopo di fare della partecipazione civica la strada migliore per non subire il cambiamento ma per esserne parte attiva.
La fine delle progetto dovrebbe coincidere con la costituzione del gruppo 461 capace di operare anche e soprattutto dal prossimo anno, l’ultimo (forse) e quindi il più importante prima del cambiamento dell’affidamento della gestione della rete idrica.
L’obbiettivo è quello di gettare le basi per un percorso di partecipazione duraturo, strutturato ed organico capace di riportare il cittadino al centro delle scelte cruciali del proprio futuro.
La speranza è quella di contaminare positivamente non solo altre zone d’Italia ma anche altri settori del naturale agire amministrativo (trasporti, rifiuti ecc)
La certezza è che alla fine di questa strada troveremo dei cittadini più consapevoli e sicuramente più responsabili e felici di esserlo.
Questo è quanto stiamo facendo ad Ascoli Piceno.
Ritengo utile portare a conoscenza che la Regione Marche ha stipulato un’intesa con le Associazioni di Consumatori e Pendolari per le problematiche del trasporto pubblico locale – condiviso anche dalle Regioni Abruzzo, Emilia Romagna e Umbria, che prevede la necessità che la Regione si impegni, fra l’altro, “a dare attuazione all’art. 2 comma 461 della legge 244/ 07”. Ciò significa che l’ente pubblico si attende da noi iniziative che al momento non mi pare si sia in grado di assumere.
Suggerisco, quindi, di inserire urgentemente l’attivazione di gruppi di 461 utilizzando il nostro metodo: selezionare giovani motivandoli, in modo che possano essere di supporto concreto a Cittadinanzattiva per ascoltare, tutelare, selezionare e sintetizzare, proporre e sostenere azioni correttive a fronte delle non conformità rilevate.
Non dimentichiamo che l’inefficienza e la corruzione non si estirperanno mai da sole, ma solo col contributo “attivo” dei cittadini.
Fare i cittadini è il modo migliore di esserlo.
Grazie
Alberto Franco