LA REGIONE MODIFICA IL DAP IN CINQUE PUNTI SULLE POLITICHE DEI RIFIUTI: NIENTE INCENERITORE SINO A QUANDO NON SI ARRIVERA’ AL 50 % DI RACCOLTA DIFFERENZIATA.
>(Acs) Perugia, 15 febbraio 2011 – Su iniziativa dei gruppi consiliari
>umbri di Idv e di PRC-FdS, si è arrivati ad un importante punto di
>mediazione in tema di smaltimento dei rifiuti che coinvolge tutte le
>forze di maggioranza sui cinque punti di modifica al Dap 2011 così
>riassumibili: no al trattamento termico dei rifiuti fin quando la
>raccolta differenziata non raggiungerà il 50 per cento, in pratica il
>doppio di oggi; il Dap prevederà azioni di recupero dei materiali
>tramite riciclo e riuso, due cardini della green economy; si farà una
>netta separazione fra i gestori della raccolta differenziata e quelli
>di eventuali impianti di termovalorizzazione; i comuni passeranno dalla
>attuale tassa rifiuti alla tariffa di igiene ambientale, secondo il
>principio chi meno inquina meno paga; saranno contenuti gli ampliamenti
>di discariche esistenti, compreso il terzo calanco a le Crete di Orvieto.
>Lo affermano i due capigruppo Idv e Prc-Fds, Oliviero Dottorini e
>Damiano Stufara, con la seguente nota congiunta:
>“L’azione politica portata avanti in maniera sinergica e congiunta dai
>gruppi consiliari dell’Idv e del Prc-Fds nel confronto di maggioranza
>sul Dap 2011, nel complesso delle tematiche poste e in maniera
>particolare sul tema dello smaltimento dei rifiuti, ha consentito di
>introdurre elementi che giudichiamo positivamente nell’ottica della
>salvaguardia ambientale e della tutela della salute dei cittadini, pur
>nella permanenza di due visioni diverse e non completamente conciliabili fra le forze di centrosinistra.
>Come Prc e Idv continuiamo ad essere convinti della praticabilità di
>un’impostazione innovativa sulla gestione del ciclo dei rifiuti che
>escluda il ricorso a tecnologie ormai obsolete e ambientalmente dannose
>come i termovalorizzatori. La vera difficoltà che però emerge
>nell’attuazione del Piano Regionale vigente è rappresentata da
>percentuali di raccolta differenziata assolutamente insoddisfacenti e
>lontane dalle previsioni tanto del piano regionale che delle normative statali e comunitarie.
>Grazie al nostro sforzo anche il resto delle forze di maggioranza hanno
>preso atto dell’insostenibilità di tali ritardi: il punto di mediazione
>raggiunto, pertanto, rappresenta, dal nostro punto di vista, un passo
>in avanti sostanziale. Dire, cioè, che non si avvierà la fase esecutiva
>della chiusura del ciclo attraverso il trattamento termico (scelta
>della tecnologia migliore attraverso un bando europeo, progettazione
>dell’intervento, ecc.) sino a quando non si sarà raggiunta la
>percentuale del 50 per cento di raccolta differenziata, cioè
>sostanzialmente il doppio di quanto non se ne faccia oggi, rappresenta
>un ancoraggio fondamentale che, per la prima volta, fissa una priorit�
>alla quale tutto il resto è subordinato. Tanto nell’Ati
>2 che nell’Ati 4, pertanto, non si aprirà la discussione sul tema del
>trattamento termico sino a quando non ci saranno risultati tangibili e
>verificabili sulla raccolta differenziata nell’intero territorio regionale.
>Prevedere poi, come si fa nel nuovo testo del Dap frutto del confronto
>di maggioranza, che andranno sviluppate azioni per il recupero dei
>materiali (riciclo e riuso) rappresenta il primo vero impegno a
>sostanziare l’orizzonte della cosiddetta “green economy” attraverso la
>costruzione di una filiera industriale, che affronta il tema dei
>rifiuti in un’ottica europea di sostenibilità ambientale e non a
>vantaggio di chi, attraverso la termovalorizzazione, con i rifiuti intende solo speculare.
>Rimarcare l’obbligo di netta separazione fra i gestori della raccolta
>differenziata e la chiusura del ciclo rappresenta un’ulteriore garanzia
>per evitare che interessi speculativi sovrastino l’interesse generale
>dei cittadini. Così come riaffermare la necessità di passare, da parte
>dei comuni, dalla tassa dei rifiuti alla tariffa di igiene ambientale,
>secondo il principio che chi meno inquina meno paga, è un ulteriore
>passo in avanti che la nostra battaglia politica ha determinato.
>Positiva, infine, è la previsione di contenere gli ampliamenti di
>discariche esistenti e di escludere, per quanto concerne la discarica
>Le Crete di Orvieto, la realizzazione del terzo calanco.
>Riteniamo, pertanto, positiva la mediazione raggiunta, che comunque non
>contiene il complesso dei contenuti che ispirano la nostra azione e
>quella di tanti cittadini attenti e sensibili a queste tematiche. I
>passi in avanti compiuti sono dai nostri gruppi considerati come un
>ulteriore elemento di stimolo nel proseguire una battaglia a difesa del
>territorio e della salute dei cittadini, affinché l’Umbria possa
>caratterizzarsi come un laboratorio di innovazione e sperimentazione
>sul tema della gestione del ciclo dei rifiuti”.