INSOPPORTABILI TEMPI DI ATTESA NELLA GIUSTIZIA UMBRA – IL COMUNICATO STAMPA DEL CONVEGNO DI PERUGIA DEL 3 DICEMBRE SCORSO
Mettere insieme le energie (cittadini, professionisti, istituzioni locali) trovando soluzioni comuni per far funzionare meglio la giustizia in Umbria. Dal confronto nasce l’informazione, presupposto indispensabile per abbattere gli insopportabili tempi della giustizia umbra.
Questa la sintesi di quanto emerso nell’incontro promosso da Cittadinanzattiva su TEMPI DELLA GIUSTIZIA E DIRITTI DEI CITTADINI, tenutosi il 3 dicembre a Perugia.
La coordinatrice umbra degli avvocati di Cittadinanzattiva Benedetta Marchesini, ha segnalato le maggiori problematiche del Tribunale e della Corte d’Appello di Perugia: i 4.000 ricorsi sulla Legge Pinto, ad esempio, i 10 mesi necessari per registrare un decreto ingiuntivo, i tempi biblici delle istanze fallimentari.
A fronte di tutto ciò qualcosa si muove. Il Presidente della Corte d’Appello De Nunzio ha parlato delle carenze di organico di magistrati e personale amministrativo, ma ha anche lodato i progetti in corso con la Regione dell’Umbria per utilizzare cassintegrati negli uffici giudiziari. Inoltre ha detto che Perugia con ogni probabilità sarà il terzo Tribunale in Italia ad attivare un UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (U.R.P.), per dare informazioni e ricevere segnalazioni sulle disfunzioni.
Mimma Modica, responsabile nazionale di Cittadinanzattiva, ha parlato di un servizio giustizia che nel paese si presenta a macchia di leopardo e ha sostenuto la valutazione civica dell’attività dei Tribunali: a questi progetti si sta lavorando a livello nazionale con l’Associazione Nazionale Magistrati e l’Associazione dei Dirigenti di Giustizia.
Il dirigente amministrativo di Perugia dr. Orzella ha presentato un quadro dettagliato della situazione con luci e ombre: negli ultimi due anni è diminuito lo stock di procedimenti ultra decennali ancora pendenti, ma le cause civili, comunque, sono sempre tante: 19.000 che arrivano a 27.000 considerando anche quelle presso le sedi distaccate. Sul fronte delle cause penali, invece, ci sono 50.000 procedimenti pendenti di fronte al GIP di cui 40.000 contro ignoti. In questo ambito è stata dedicata molta attenzione anche al tema delle sedi decentrate.
L’avvocato Angelo Santi dell’Ordine degli avvocati ha presentato proposte per sveltire i tempi della giustizia. Pur sostenendo che l’obbligatorietà della conciliazione prevista dalla nuova normativa è stata una scelta sbagliata, ha confermato che questo strumento può essere utile per decongestionare le aule di giustizia, se usato in modi e tempi corretti.
Monica Raichini, responsabile di “Giustizia per i Diritti” di Cittadinanzattiva di Perugia, concludendo il convegno, si è soffermata sulla proposta di realizzare l’Osservatorio sulla giustizia come luogo per accogliere, selezionare e avanzare proposte per modernizzare e rendere più efficiente il servizio giustizia, sostenendo che tale proposta esce da questo convegno corroborata dal consenso registrato da parte del Presidente della Corte d’Appello e del rappresentante dell’Ordine degli Avvocati. Inoltre ha avanzato garbatamente un primo suggerimento: non fissare tutte le udienze alla stessa ora. Sarebbe un primo semplice passo, per migliorare il rapporto dei cittadini con la giustizia.
COMUNICATO STAMPA DEL 29 NOVEMBRE 2010
Se ne parla in un convegno organizzato da Cittadinanzattiva dell’Umbria (rete GIUSTIZIA PER I DIRITTI) alla Sala delle autonomie locali in Via Alessi, venerdì 3 dicembre alle 15,30.
La fotografia della situazione l’ha fornita di recente la direzione statistiche del Ministero della Giustizia che ha calcolato la durata dei processi: la regione Umbria è al 19° posto su 23 distretti delle Corti d’Appello. In Umbria la durata di un processo (anno 2008) in tribunale è di 3 anni e 3 mesi (4 mesi in più che nel 2006). Peggio di Perugia stanno solo Catanzaro, Salerno, Lecce, Cagliari, Bari, Potenza e Messina. La più rapida è Torino: 2 anni.
Ma è sul processo civile che i dati diventano insopportabili: durata media quasi dieci anni. In tribunale le materie che richiedono un tempo maggiore sono i fallimenti ((9 anni e un mese), seguono i procedimenti esecutivi immobiliari, la previdenza, il lavoro pubblico, le separazioni giudiziali.
COME RIDURRE QUESTI TEMPI? QUALI LE CAUSE? SAREBBE PENSABILE IN QUESTO SETTORE UNA SORTA DI AUDIT CIVICO COME SI STA SPERIMENTANDO IN SANITA’? COSA CI SI PUÒ ASPETTARE DALLA CONCILIAZIONE? E LA CLASS ACTION PUO’ AIUTARE VERAMENTE I CONSUMATORI UTENTI?
A queste domande chiameremo di rispondere agli autorevoli ospiti invitati al convegno, che potete vedere nella locandina accanto. (per ingrandire l’immagine basta cliccarci sopra)
L’ordine degli Avvocati di Perugia ha deliberato per tale iniziativa l’attribuzione di 3 crediti formativi