IL TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO DI SPOLETO A DIFESA DEL REPARTO DI CHIRURGIA: “IL SERVIZIO DI CHIRURGIA MININVASIVA E ROBOTICA DI SPOLETO ECCELLENZA DELL’ITALIA CENTRALE”

ROBOTICAIl T.D.M., facendo seguito alle innumerevoli richieste dei cittadini di Spoleto, sollecita i competenti organi regionali ad autorizzare la copertura del primariato di Chirurgia rimasto vacante a seguito del pensionamento del dott. Casciola. Il servizio di Chirurgia mininvasiva e robotica ha rappresentato fino ad oggi una eccellenza non solo per Spoleto ma per tutta l’Umbria e l’Italia centrale: e tale deve rimanere!Infatti il dott. Casciola ha fatto scuola e c’è chi può, con grande competenza, continuare la sua opera unitamente all’intera equipe ancora presente al S. Matteo degli Infermi. E’ necessario che Spoleto, al pari di tante altre città molto più piccole, mantenga la sua struttura complessa di Chirurgia con un primario che stabilmente, a seguito di regolare concorso, sostituisca il dott. Casciola e che sia soprattutto esperto di Chirurgia robotica. A questa specialità Spoleto non vuole e non deve rinunciare: se la robotica dovesse essere dismessa, sotto il profilo medico significherebbe tornare indietro, a tecniche chirurgiche più invasive, più dolorose, dalle lunghe degenze e meno sicure negli esiti; sotto il profilo economico significherebbe per la ASL un forte aggravio di spesa perché gli utenti si rivolgerebbero a strutture fuori Regione che la ASL dovrebbe pagare con costi altissimi.E che dire poi della non piena utilizzazione del robot, costato milioni di euro e pagato con i soldi delle banche locali che equivale a dire dei cittadini?

Quale logica spinge a tali scelte? Certo non quella che pone il bene dei cittadini al centro dell’attenzione, ma neppure quella del risparmio.

Voci che ci giungono da più parti parlano, per la Chirurgia, di due possibilità: un primario ” a scavalco” con un altro ospedale; un professore universitario con incarico annuale. I cittadini non accettano nessuna delle due opzioni, sia perché i “papabili” non praticano la Chirurgia robotica, sia perché si richiede una soluzione definitiva per il Servizio. Questo ulteriore tentativo di ridimensionare il San Matteo, dopo le tante perdite di servizi e di primariati subite nel tempo, ha creato in città un clima di fortissima tensione perché tutti siamo veramente stanchi di promesse e di impegni non mantenuti, di incontri sempre rimandati o cui non si è dato alcun seguito, di poteri che fanno e disfanno sulle nostre teste quasi fossimo sudditi e non cittadini con il diritto di essere consultati e di partecipare alle scelte che ci riguardano.