Il Tribunale per i diritti del malato dell’Alto Tevere segnala le gravi lacune nell’applicazione dei RAO (raggruppamenti omogenei di attesa) per il contenimento delle liste d’attesa. Molti medici omettono di segnalare il livello di urgenza.
Il Tribunale Diritti Del Malato pone all’attenzione dei cittadini le consistenti e gravi lacune nella normativa regionale “piano di contenimento tempi di attesa per prestazioni sanitarie”e formalmente recepita dalle ASL.
In sintesi la Regione ha indicato in appositi elenchi tutta una serie di prestazioni usufruibili dai cittadini in regime RAO (Raggruppamenti Attesa Omogenei), per i quali sono previsti tempi di attesa differenziati a seconda dell’urgenza e ciò per cercare di abbattere il più possibile i tempi di attesa.
Tale misura è stata ben accolta dagli utenti e, tuttavia, il Tribunale Diritti Del malato, a seguito dei tanti cittadini che vengono da noi per la segnalazione di tempi di attesa molto lunghi, ha individuato nella omissione, da parte di diversi medici, della indicazione del grado di urgenza per le prestazioni diagnosticate, prescritte nella ricetta e soggette a regime RAO.
Da ciò ne deriva che la prenotazione segue il canale normale e non già di priorità, che il medico dovrebbe indicare e per cui l’azienda dovrebbe erogarla.
Da una disamina accurata della normativa sulla materia si evince che l’ obbligatorietà per il medico prescrittore di indicare le varie urgenze previste nella nuova ricetta, è subordinata alla preventiva adesione dello stesso alla procedure in regime RAO.
Da quanto detto ne discende per i cittadini una disparità di trattamento, considerato che i medesimi, il cui medico ha aderito alla procedura, possono beneficiare delle priorità previste, mentre gli altri, il cui medico non ha aderito, e che quindi non ha l’obbligo di indicare la priorità, si vedono assegnati tempi di attesa molto lunghi e finanche non congrui per le prestazioni prescritte.
Il Tribunale Diritti Del Malato, a tutela degli utenti, ha formalizzato richiesta alla Regione e alla ASL di uniformare a tutti i medici la obbligatorietà della indicazione dei vari gradi di urgenza per le prestazioni che rientrano negli elenchi già individuati come RAO e ciò a tutela di tutti i cittadini affinché possano usufruire del medesimo trattamento e/o opportunità di salute.
Tribunale Diritti Del Malato
Minelli Giancarlo