GIANNI MENCARELLI DI CITTADINANZATTIVA ORVIETO PREPARA UN ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI

ORVIETO – UN MILIONE di euro che si è perso nel vuoto, in mezzo ad accordi scritti e a volte solo verbali, intercorsi tra Regione e Comune.Si tratta dei soldi che il Comune di Orvieto, prima del 2009, aveva investito sull’ immobile già sede del vecchio ospedale a piazza del Duomo, allo scopo di adattarlo per ospitare il Centro studi.

QUEI SOLDI vennero spesi in assenza di qualsiasi accordo scritto con la Regione che è proprietaria del palazzo, ora messo in vendita a 3 milioni e mezzo. Su questa somma non c’ è stata mai chiarezza anche se, all’ epoca, si erano levate varie voci a segnalare la irritualità di una iniziativa del genere. Adesso potrebbe essere un esposto alla Corte dei Conti a sollecitare una spiegazione sull’ uso di quei soldi che, si disse in maniera piuttosto generica, erano stati «compensati» dalla Regione sotto forma di mancata riscossione dei canoni di locazione.
DETTO in altri termini, il Comune aveva assunto la libera iniziativa di fare lavori per un milioni di euro senza alcun accordo con la Regione e, alla fine, si sarebbe deciso che le migliorie ottenute sul bene della Regione avrebbero compensato quest’ ultimo ente per non aver ricevuto parte degli affitti arretrati. In realtà, il canone per il Centro studi il Comune lo pagava eccome. «Stiamo pensando che sia giunto il momento di vederci chiaro anche su questa vicenda, per questo abbiamo dato l’ incarico ad un avvocato di valutare un esposto alla Corte dei Conti», dice il presidente dell’ associazione Cittadinanzattiva, Gianni Mencarelli. «Siamo sconcertati dal metodo usato per liquidare tutta la faccenda del futuro utilizzo dell’ immobile senza un minimo di dibattito con la città e con i cittadini, i quali con oltre 1500 firme hanno già detto un secco no all’ ipotesi di un albergo di lusso al posto dei servizi di assistenza sanitaria e sociale- – ggiunge Mencarelli -; evidentemente le poltrone tremolanti avevano bisogno di manutenzione ed ecco trovata la soluzione.
IL SINDACO Germani resterà quanto basta per completare il disastroso piano di speculazione privata al quale assisteremo e non solo per quanto riguarda l’ albergo, siamo solo curiosi di vedere quale gruppo o famiglia si aggiudicherà l’ immobile che una volta apparteneva agli orvietani, ora messo in ‘svendita’ allo stesso prezzo al quale Concina vendette la sola farmacia comunale».
C.L.