FORUM ESTIVO DI CITTADINANZATTIVA UMBRIA SULLA MANOVRA FINANZIARIA DEL GIOVERNO – Le considerazioni dei nostri responsabili locali

pensioni-manovra-finanziaria-2011-riforma-economica-pensionamentiNei giorni intorno a Ferragosto, abbiamo raccolto le considerazioni ” a caldo” di alcuni responsabili locali  di Cittadinanzattiva Umbria, sulla preannunciata nuova manovra finanziaria.

Ne è emerso un dialogo a distanza estremamente interessante che riteniamo utile riportare:

TERESA GIACANELLI: questa manovra è un’ennesima prova del fatto che chi è al potere non ha assunto il ruolo di “governare il popolo”, ma continua imperterrito a chiedere sacrifici senza creare la speranza per un futuro migliore. Certo la crisi non riguarda solo l’Italia,  la richiesta di equità e giustizia arriva da ogni parte del globo. I giovani e meno giovani hanno sempre visto calpestati questi principi in nome di “fantomatiche” necessità per il benessere del “Paese Italia”.Non si possono ignorare i movimenti che stanno sorgendo spontaneamente come denuncia e manifestazione di una ferma volontà di vedere rispettata la loro stessa dignità di esseri umani.

PIERPAOLO MARCONI : dalle prime notizie di questa mattina, mi sembra che la manovra non colpisca in modo equo la società, i ricchi pagano molto poco, perchè non è la stessa cosa togliere 500 euro a uno che guadagna 150.000 euro e le detrazioni per figli a carico a chi guadagna 1.000 euro.

Da valutare quello che accade sul terreno istituzionale, in Umbria chiude la provincia di Terni e praticamente la Valnerina diventa un comune unico, questo forse non è poi male, anche se poi bisogna domandarsi a che serve una provincia che coincide con la regione?

queste le prime riflessioni a caldo  poi dovremo leggere meglio il testo della manovra.

ROSSANA SANTI
Sull’onda lunga dell abolizioni io eliminerei anche la Regione e trasformerei l’Umbria in una bella città di media grandezza includendola nella regione Toscana, con cui molte sono le affinitità culturali, o nella laboriosa regione Marche per condividerne la produttività. Così facendo non ci sarebbero più campanilismi, egemonie, ingiustizie…..saremmo tutti concittadini e si otterrebbero anche discreti risparmi.

ANTONELLA FORTUNATO
La manovra, i politici, i tagli, i costi insostenibili….sono i soliti
ingredienti di una minestra riscaldata svariatissime volte che, ovviamente, non
aiuta nessuno, soprattutto noi giovani che cerchiamo in tutti i modi di
ritagliarci, in modo onesto, un piccolo posto in questo “mondo di ladri” ( non
me ne voglia il buon Venditti se ho rubato il titolo di una sua significativa
canzone!) Ormai dobbiamo inventarci tutti i lavori possibili per cercare di
arrivare alla fine del mese con qualche spicciolo in tasca che ci permetta
almeno di comprare il necessario; ovviamente mettere soldi da parte per i vizi
o le gitarelle fuori porta non è nemmeno pensabile allo stato attuale.
Per tutto ciò sono amareggiata e desolata! Per carità, si deve andare avanti,
sperando che qualcosa cambi e che i nostri governanti abbassino lo scettro del
potere e del comando anarchico per vestirsi,una volta, di umiltà.

PAOLA GIULIVI : L’UNICA MANOVRA RISOLUTIVA, PERCHE’ RIDAREBBE FIDUCIA ,

MA CHE NON VERRA’ MAI ATTUATA APPIENO E’ LA DECIMAZIONE DEI POLITICI E/O I LORO COSTI; STAREMO A VEDERE CON LA RIDUZIONE DELLE PROVINCE, CI SARA’ DA RIDERE….

MI DISPIACE PERO’ PER I PICCOLI COMUNI

GABRIELE SILVESTRI PRIME RIFLESSIONI A RUOTA LIBERA: confermo il giudizio negativo, in particolare sul fatto che è iniqua, infatti sembra che colpisca anche i redditi alti ma in realtà non aggredendo l’evasione fiscale attacca solo i redditi alti dichiarati, escludendo quindi tutto il lavoro autonomo.

inefficace perchè non c’è niente per aumentare la crescita, non sceglie tra rendita e profitto, cioè continua a tutelare le rendite immobiliari e non riduce le tasse alle imprese e al lavoro, che è quello oggi necessario per far ripartire il mercato interno e gli investimenti.

in italia si premia sempre la rendita anzichè l’intrapresa!!!!!!

ingiusta poi perchè sulle norme sul lavoro incentiva il sindacato “lecchino”, può andar bene allargare a erga omnes il valore dei contratti ma se accompagnata da una norma di democrazia che impone l’approvazione per referendum, altrimenti si premiano i sindacati “gialli”, soprattutto ora che nelle fabbriche non c’è più la massa critica degli operai.

PAOLO BARONTI : Nel cuore di una crisi globale mai vista, dover constatare, come da un decennio a questa parte, che vengono proposte misure, che colpiscono sempre le famiglie,  le imprese, le categorie sociali  e le realtà territoriali deboli, lasciando intatte le cattedrali dello spreco. Non si risolvono, così, né i problemi finanziari né quelli dello sviluppo. Nessuno che provi a spiegare le principali cause, tutte interne, di tale disastro, con le puntuali responsabilità, ma, anche, ad indicare finalmente le azioni di governo vere, radicali ma necessarie, da mettere immediatamente in campo, per “reimpiantare” in tutto il sistema pubblico i principi ed i valori della Costituzione, costringendo finalmente politici, amministratori, magistrati, prefetti, primari, dirigenti pubblici, a porsi effettivamente e quotidianamente “al servizio” dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, dismettendo di praticare lo spreco delle risorse, rimuovendo i costosissimi privilegi accumulati e curandosi, finalmente, del futuro del Paese.