FORUM DEI CONSUMATORI – TERNI, 31 OTTOBRE “CAPIRE E OLTREPASSARE LA CRISI: IDEE PER UNA NUOVA ECONOMIA SOLIDALE”
è di ieri pomeriggio l’appuntamento ternano del Forum dei consumatori, la manifestazione regionale organizzata dalle associazioni dei consumatori umbri, iniziata lo scorso 31 ottobre e che terminerà il prossimo 3 novembre 2012. Capire ed oltrepassare la crisi: idee per una nuova economia solidale, il titolo dell’incontro coordinato da Amedeo Contili, uno dei rappresentati del Comitato Organizzatore della manifestazione, che ha visto la partecipazione di Vincenzo Comito – Economista, docente all’Università di Urbino; Riccardo Moro – docente di Politiche dello sviluppo all’Università Statale di Milano e Guido Grossi, esperto di finanza, coordinatore di Cittadinanzattiva Spoleto. L’obiettivo della giornata – ha dichiarato Contili – è stato quello di indagare le origini e le cause di questa crisi, di farle comprendere a chi le sta subendo interrogandosi sui fondamenti ideologici che muovono le scelte dei governi europei e delle istituzioni internazionali. L’attuale crisi finanziaria – ha proseguito Contili – ha colpito l’economia reale con gravi danni alle famiglie provocando il crollo dell’occupazione e crisi dei diritti legati al lavoro ed alla cittadinanza e sancendo il fallimento del modello economico capitalista. Le associazioni dei consumatori vogliono avviare una riflessione insieme ai cittadini e alle cittadine al fine di aumentare la conoscenza ed il coinvolgimento verso forme diverse di contrasto della crisi, che si fondino sulla valorizzazione del lavoro, della fiducia, della responsabilità, dell’onestà e della solidarietà.
I TEMI
La maturazione di un modo di pensare quasi univoco in economia, nell’analisi politica e nel linguaggio giornalistico, ha causato un appiattimento delle capacità di indagine dei fenomeni che stiamo vivendo. Questo “pensiero unico” individua le origini della crisi dell’economia reale in fattori quali la crisi dei mercati finanziari, la speculazione nei mercati, l’indebitamento degli Stati e delle famiglie, la competitività ed i costi del nostro sistema produttivo e così via. Tutti questi aspetti però non sono certo degli elementi primari, vanno indagate le complesse strutture economiche e sociali evitando di soffermarsi ad un primo livello di analisi. Affinchè questa analisi sia possibile è necessario che la scienza economica riscopra in pieno il suo essere prima di tutto scienza umanistica, più prossima alla filosofia ed alla sociologia, che all’analisi matematica. Mentre infatti ogni famiglia viene ogni giorno raggiunta, mediante qualsiasi quotidiano o qualsiasi telegiornale, dai dati relativi agli andamenti di breve periodo dei mercati finanziari e monetari, la stessa enfasi non viene certamente concessa alle ragioni di senso, etiche e morali che sono alla base di tali processi. La conseguenza è che sempre più ampie parti della popolazione vengono indotte ad investire i propri risparmi su mercati che non conoscono, di cui ignorano le regole ed i meccanismi, e di cui finiscono spesso per subire le inefficienze e le spinte speculative.
La società civile, che ha subito l’impatto della crisi economica senza avere gli strumenti per contrastarla, è chiamata oggi ad una profonda riflessione sulle possibili vie di uscita dalla crisi che conducano ad una fase di ripresa stabile e non condizionata da processi estranei al proprio controllo.
LE PROPOSTE
Per dare il proprio contributo al dibattito scientifico e politico sul superamento della crisi economica in corso è, pertanto, necessario interrogarsi, in primo luogo, circa l’obiettivo di benessere individuale e collettivo desiderato, in secondo luogo, rispetto al modello di ripresa auspicabile, fissandone gli obiettivi ed i processi per il loro raggiungimento. Non sarà infatti sufficiente una ripresa della produzione e dei consumi per superare in modo stabile l’attuale crisi economica: è necessario che i Governi dei Paesi Occidentali si impegnino in una attività di promozione presso la cittadinanza di modelli virtuosi di comportamento e che in questo processo coinvolgano la società civile e, con un ruolo privilegiato, le associazioni dei consumatori, sfruttandone sapientemente le reti sviluppate sui territori e la loro capacità di aggregazione.
Per la riuscita di questo processo sono necessarie due condizioni: lo sviluppo da parte dei governi nazionali e degli organismi sovranazionali di opportuni sistemi di incentivazione legati a pratiche produttive virtuose, che garantiscano il rispetto dei diritti umani, la tutela dell’ambiente, la sicurezza sul lavoro, la solidarietà sociale, lo sviluppo del territorio in cui avviene la produzione; il coinvolgimento della popolazione per lo sviluppo di pratiche di consumo che si orientino verso le produzioni incentivate, attraverso l’educazione alla scienza economica.
IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI
Perché questo processo virtuoso possa essere attivato è però necessaria una più stretta collaborazione tra economisti e rappresentanti del mondo dell’associazionismo, in modo da poter sviluppare percorsi conoscitivi e formativi comuni e di poter attivare sperimentazioni positive sul territorio, attraverso la mobilitazione dei tanti aderenti al circuito delle associazioni.