FIRMATO ACCORDO STRATEGICO TRA IL CENTRO SOCIO-CULTURALE PER ANZIANI ALESSANDRO VOLTA DI TERNI E CITTADINANZATTIVA – TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO

bartolini-1024x576Rendere più fruibile i servizi sanitari rivolti agli anziani e agevolare tutte quelle prestazioni pubbliche relative al mondo della terza età. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi  nelle sale della Provincia di Terni tra il centro socioculturale per anziani  Alessandro Volta e Cittadinanzattiva -Tribunale dei diritti del malato.

E’ stato firmato nei giorni scorsi un accordo strategico di collaborazione tra il Centro socioculturale per anziani Alessandro Volta e Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato di Terni.Si tratta di un accordo che mira a rappresentare e tutelare in particolare i diritti del malato e favorire la solucione dei principali problemi esistenti in ambito sanitario. In pratica viene  ato il via sia ad uno scambio di esperienze, informazioni ed iniziative comuni tra le due associazioni, sia ad una collaborazione per utilizzare i servizi di assistenza e consulenza sulle problematiche della popolazione anziana. Al tavolo il presidente del centro Volta, Mario Andrea Bartolini, e il coordinatore ternano di Cittadinanzattiva Terni nonché coordinatore ad interim del Tribunale dei diritti del malato, Daniele Giocondi. Gli obiettivi prefissati nell’atto sono diversi: l’eliminazione delle liste d’attesa, il rilancio della medicina di base con la rivalutazione del ruolo della figura professionale del medico di famiglia, il contenimento dei costi, la promozione di iniziative comuni per l’informazione, la formazione di una adeguata cultura sulla sanità e la prevenzione.

I dati. Giocondi ha messo in evidenza alcuni dati relativi al 2013: «Il 74,3 per cento dei cittadini esprime grande disagio per i tempi troppo lunghi di attesa delle prestazioni e l’Umbria, insieme al Veneto, alle Marche e all’Abruzzo ne detiene, tra l’altro, il primato negativo. Il 38 per cento,  a causa delle lungaggini, è costretto pertanto a rivolgersi alle strutture private. Solo il 10 per cento ricorre all’intramoenia mentre aumenta sensibilmente il numero di chi si rivolge ai privati». «Occorre – ha proseguito Giocondi – rilanciare la medicina di base con la presa in carico dell’assistito da parte del medico di famiglia, dalla prevenzione-educazione fino alle cure nel territorio. E questo in considerazione anche della diminuzione del tasso di natalità e dell’incremento della popolazione anziana».  “E’ necessario – ha detto Giocondi – attuare ed espandere i modelli di assistenza previsti dalla legge 188/2012, meglio nota come decreto Balduzzi, con strumentazioni di base funzionanti 24 h su 24 e per tutti i sette giorni. E’ possibile contenere i costi delle prestazioni sanitarie evitando aggravi nei confronti delle fasce più deboli oggi. Basti considerare che, per gli eccessivi costi da sostenere, ben 9 milioni di italiani sono stati costretti a rinunciare a curarsi. Le soluzioni per rimediare a questa situazione – ha concluso il coordinatore di Terni di Cittadinanzattiva – ci sono e consistono innanzitutto nei tagli agli sprechi, nella drastica eliminazione degli enti inutili o dannosi, nell’unicità dei centri di spesa, nella trasparenza totale della contabilità”