COMUNICATO CONGIUNTO DEL CENTRO CULTURALE CULTURALE CITTÀ NUOVA E CITTADINANZATTIVA UMBRIA : FERMARE L’OLOCAUSTO

roseUna migrazione planetaria gestita e organizzata da delinquenti senza scrupoli, un olocausto senza fine di migliaia e migliaia di persone, un continente che non sa come accogliere e ha paura di perdere i privilegi che a lui sembrano ormai pochi ma che sono sempre tanti agli occhi del mondo altro, una rivoluzione fortemente sostenuta dal mondo occidentale che si è rivelata però fonte di instabilità e divisioni : questo è all’origine di  quanto sta accadendo in queste ore nelle acque del Mediterraneo tra l’Europa e il Nord Africa .
Da 15 anni a questa parte sono morte tentando la traversata del Mediterraneo circa 20.000 persone, 1500 in questi primi 4 mesi del 2015.
Fino al dicembre scorso, la Marina italiana gestiva un’operazione di salvataggio chiamata Mare nostrum che si spingeva fino al limite delle acque territoriali libiche. L’operazione costava 9,5 milioni di euro al mese, ma ha salvato centomila persone. Più della metà dei 170mila rifugiati che sono arrivati in Italia ha potuto farlo grazie alla Marina Italiana.
Quest’anno il numero di rifugiati che arrivano in Italia ogni mese è quasi lo stesso, forse appena superiore, ma il numero di persone che muoiono durante la traversata è dieci volte superiore. Perché i governi dell’Unione europea hanno chiesto all’Italia di interrompere l’operazione Mare nostrum e l’hanno sostituita con Triton, un’operazione guidata direttamente da Bruxelles.
Ma i fondi a disposizione di Triton sono appena un terzo di quelli di Mare nostrum e il suo raggio d’azione è limitato alle acque territoriali italiane, mentre la maggior parte dei barconi affonda molto più al largo. Nonostante sia stata teoricamente esonerata dall’ incarico, anche quest’anno la Marina italiana ha salvato il doppio delle persone soccorse dalla operazione Triton. Prendendosi anche qualche rimprovero da Bruxelles.
Ma è anche vero che , come ha scritto Bernard Guetta su l’ Internazionale : “Se i governi europei fanno poco per organizzare il salvataggio dei profughi è solo perché temono, a ragione, di essere accusati dall’opinione pubblica del loro paese di favorire il flusso di clandestini facilitando la loro traversata.
I nostri governi sono colpevoli di ignorare questo dramma risvegliandosi solo davanti alle tragedie, ma c’è una ragione dietro questo comportamento: i cittadini europei temono un aumento esponenziale degli immigrati”; anche l’Italia che è quasi ultima nella percentuale di accoglienza finale degli immigrati essendo paese di transito, troppo povero ormai per essere attrattivo, soffre di questa psicosi;
in secondo luogo dobbiamo chiederci come limitare il numero di migranti pronti a tutto pur di approdare sulle nostre coste. L’unica soluzione per limitare il flusso è affrontare il problema alla radice riducendo l’anarchia in Libia, paese da cui partono i barconi della speranza, e impegnandosi a risolvere i conflitti che sono all’origine delle guerre in Medio Oriente.
E di conseguenza lavorare per contrastare la paura e la chiusura a riccio da parte dell’opinione pubblica europea, quella stessa opinione pubblica che quando serve sa però agire in modo straordinario e solidale, come fa ad esempio la   gente di Lampedusa.
Le nostre proposte:
• Istituzione di un cordone umanitario per i migranti che scappano dalle guerre e dalle carestie affinché chi fugge dalla guerra possa chiedere asilo alle istituzioni europee senza doversi imbarcare alimentando il traffico di essere umani e il bollettino dei naufragi
• Accoglimento delle domande di protezione e asilo dei profughi nei consolati e ambasciate europei sull’altra riva del Mediterraneo e nei paesi di transito.
• Abbattere le frontiere interne all’ Europa per permettere ad ognuno dei migranti di raggiungere il luogo che desidera raggiungere esercitando un controllo ferreo sulle modalità dell’accoglienza, contrastando corruzione, sperpero e scarsa qualità dei servizi ai migranti, favorendo la sicurezza delle popolazioni locali