Commissione tecnica sugli impianti di cogenerazione di Madonna di Lugo di Spoleto del 28/11/2011: le associazioni disertano
Le associazioni Comitato Rifiuti Zero, Italia Nostra Sezione di Spoleto, Legambiente Spoleto in riferimento alla Commissione tecnica convocata per il 28/11/2011 hanno deciso unanimemente di non partecipare all’incontro, incaricando un loro rappresentante, Avv. Fabrizio Gentili, alla consegna e messa a verbale di un documento formale. Le Associazioni intendono esprimere in tal modo la loro profonda critica e contrarietà alla conduzione politica della vicenda, degna di
una leadership totalmente inconsapevole (o sprezzante) delle regole elementari proprie di una democrazia costituzionale, che pone la salvaguardia e l’amministrazione del bene comune al di sopra dell’interesse privato.
Quando le Associazioni hanno accettato l’invito del Comune di Spoleto a fare parte di una Commissione tecnica, nonostante le molte perplessità, lo hanno fatto anche per i
numerosissimi cittadini presenti in occasione dell’incontro del 9 maggio 2011 presso il bocciodromo di S. Giacomo, anche per le tremila firme che dicono no ad un impianto che non tiene conto minimamente dell’interesse pubblico. In quell’occasione le Associazioni hanno ritenuto che l’impegno del Sindaco di “rivedere” il progetto fosse sincero, considerando che il compito della Commissione fosse quello di riesaminare il progetto per dare nuovi strumenti
conoscitivi e gestionali alla Giunta ed al Consiglio comunali al fine di rispondere a dubbi e perplessità sollevatisi dalla assemblea pubblica.
Alla luce anche dei recenti comunicati stampa del Comune di Spoleto la posizione della Amministrazione cittadina si è posta in un terreno di inconciliabilità con quella della Comunità civile e quindi delle Associazioni. Si tratta di una sconfitta della Politica che deve perseguire gli interessi della collettività, a favore della politica imbelle e confusa, che non ha capito, nella
migliore delle ipotesi, quale sia l’alto scopo del suo mandato e si trincera dietro una Dirigenza tecnico-amministrativa che non è stata eletta dal popolo e che a questo non deve rispondere.
Sono molte le Amministrazioni Locali che per salvaguardare i propri cittadini ricorrono a Magistratura ordinaria e amministrativa, avverso leggi regionali e statali che, secondo loro, ledono i loro diritti.
Già nel 2004 la Regione dell’Umbria aveva emanato un documento d’indirizzo per gli impianti alimentati a fonte rinnovabile, in cui si sottolineava la necessità di utilizzare un comprensorio di approvvigionamento del combustibile non superiore ai 70-100 km dall’impianto stesso. La Regione dell’Umbria si è dotata poi nel 2011 di uno strumento che tenta di armonizzare la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio, della salute pubblica e dell’uso di tali impianti, cercando di rendere compatibili l’interesse pubblico con quello privato. Alla luce di tale normativa l’impianti a biomasse di Madonna di Lugo così come è stato proposto non potrebbe
essere approvato. Le Associazioni ribadiscono che i “progetti di Coricelli” sono da sottoporre a tale normativa, dato che solo il 17 Novembre scorso si è perfezionato l’iter tecnicoamministrativo- autorizzativo con l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera dei tre-in-uno impianti, autorizzazione senza la quale l’impianto di cogenerazione di Madonna di Lugo non avrebbe senso di esistere.
Il Sindaco di Spoleto e la sua Giunta non possono nascondersi dietro il paravento
generosamente e inadeguatamente offerto dalla Regione Umbria, secondo la quale la DIA e l’autorizzazione alle emissioni sarebbero due procedimenti distinti: una forzatura nel metodo e nel merito.