ANCORA SUL QUINTO RAPPORTO SULLA POVERTA’ IN UMBRIA – INTERVENTO DI PAOLO MONTESPERELLI A TELETERNI

ITALIAPOVEROLa  presidente Marini durante la presentazione del quinto rapporto sulla povertà, ha contestato il dato che vede l’Umbria al 13° posto nella classifica nazionale della spesa pro-capite messa in campo dai Comuni  per interventi sul sociale, creando non poco imbarazzo ai relatori ed al presidente dell’Aur, prof. Carnieri. 

           In realtà, e questo dato pubblicato dall’AUR è noto da diversi anni, “il fondo Sanitario Nazionale e la rispettiva quota per le regioni (Umbria compresa)  è sempre aumentato negli anni. Dire che la regione Umbria sostiene i Comuni nella spesa per la salute mentale è sbagliato e improprio perché tale spesa è di esclusiva competenza sanitaria e non sociale. La realtà è che la spesa regionale è troppo indirizzata su ospedali (troppi) e personale. I tagli nazionali sul sociale ci sono e reali ma le Regioni debbono fare scelte soprattutto verso i più deboli e fragili”. Dal ns/ osservatorio di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato è un dato più che scontato quello rilevato dall’Aur: ogni giorno arrivano da noi persone che segnalano la propria condizione di grave difficoltà, specialmente di chi ha figli disabili in casa e non ha più il sostegno sufficiente per badare loro, o chi deve assistere a casa i propri anziani, sempre meno ore sono state mese a loro disposizione.

             Dal quinto rapporto emerge anche un altro dato significativo . In Italia e in Umbria la povertà si sta espandendo, si accanisce con chi già si trovava in condizioni di indigenza e si insinua tra le pieghe di nuove povertà. L’82% dei posti di lavoro perduti nel 2009 ha riguardato persone con età inferiore a 40 anni, soprattutto giovani.  Nel 2009 il 40% delle famiglie ha ridotto perfino i consumi alimentari. In Umbria le famiglie povere sono il 5,3%. Se consideriamo i redditi delle famiglie, fra tutti i 33 Paesi dell’Ocse, peggio di noi si trovano solo 5 nazioni: la Polonia, gli Usa, il Portogallo, la Turchia, il Messico. In Italia il 10% delle persone più ricche detiene il 43% della ricchezza. Dal 1993, nei lavoratori dipendenti i redditi sono aumentati del 4%, mentre negli imprenditori, liberi professionisti e commercianti, mediamente sono cresciuti del 30%. Sicché nel 2009, il 40% delle famiglie ha ridotto perfino i consumi alimentari, nel contempo, altri italiani hanno determinato l’incremento del fatturato delle aziende nel “ramo del lusso”.

 

Di queste drammatiche problematiche si parlerà

domani sera alle ore 18,30, a Teleterni

durante la trasmissione “Tre Punto Linea punto”  condotta

da Pietro Paolo Marconi .

sarà ospite in studio

il Prof. Paolo Montesperelli,

sociologo, e docente presso l’Università “La Sapienza” di Roma.